Cles, 18 ottobre 2015
I Nuvola celebrano 30 anni di solidarietà
Cles, intensa giornata di ricordi e orgoglio per le penne nere della Val di Non. Rossi: il Trentino deve soltanto ringraziarvi
CLES. Intensa giornata di ricordi e di orgoglio per i Nu.Vol.A. della valle di Non che ieri a Cles hanno festeggiato i primi trent’anni di storia. Sono “nati” infatti il 13 settembre 1985 a Tassullo (Santa Giustina) per iniziativa del professor Luigi Anzelini (Sanzeno), che ne è stato primo presidente, e di Giorgio Debiasi, all’epoca consigliere di Zona e nominato segretario. Con loro altre undici Penne Nere che hanno dato vita al primo nucleo della Protezione civile alpina, un germoglio poi diventato albero negli anni con la nascita degli altri gruppi nelle valli e a Trento.
Ieri la festa molto partecipata con ringraziamenti, testimonianze e impegni di attenzione e apprezzamento rinnovati da parte delle tante autorità intervenute con in testa il presidente della Provincia Ugo Rossi (presente con Tiziano Mellarini, fresco coordinatore nazionale degli assessori regionali italiani alla Protezione civile), del sindaco di Cles Ruggero Mucchi, del presidente della Comunità Silvano Dominici e di Giuseppe Negri del Bim dell’Adige. Ma oltre ai ringraziamenti è stata la festa delle emozioni, guardando indietro alla lunga strada percorsa e agli innumerevoli interventi dei volontari alpini che nel tempo si sono organizzati e professionalizzati, pur mantenendo quella che è la loro vera forza: la gratuità. «La generosità del donare senza chiedere, un modo di essere che ci rende orgogliosi come trentini e per il quale dico solo una parola, grazie»: così il presidente Rossi ha sintetizzato lo spirito della giornata che, con speaker il vice presidente della Sezione Ana di Trento Paolo Frizzi, si è dipanata in una linearità semplice ma con messaggi puntuali, senza nulla tralasciare.
«Emozionato e commosso per questa partecipazione», ha esordito il capo Nuvola Giorgio Debiasi, introducendo la parte ufficiale della festa iniziata con la sfilata e proseguita con la messa al campo celebrata, con il cappello alpino, da padre Giorgio Valentini, che quest’anno conta 50 anni di sacerdozio. Debiasi ha voluto rendere omaggio, leggendone il saluto, al primo presidente Luigi Anzelini, assente per infermità. Per quanto riguarda la storia, ha fatto riferimento al volumetto uscito dalla sua penna e che documenta puntualmente i primi sei lustri di vita del Nuvola noneso. Nelle pagine il racconto di anni e anni di manovre, vestiti in qualche modo anche perché non avevano ben chiaro in quale settore spendere le loro energie, quindi manovre di disboscamento argini, pulizia alvei, sistemazione strade, pulizia del lago e della statale della Val di Non dalla Rocchetta alla Mendola… Poi le tante operazioni di soccorso con mezzi precari mangiando e dormendo al sacco e poi via via sempre meglio, fino alle attuali dotazioni che fanno del Nu.Vol.A. noneso uno dei gruppi meglio attrezzati del Trentino per la fornitura pasti in caso di emergenza ma anche di grandi eventi sul territorio.
A Debiasi, con un fuori programma, i suoi Nuvola, che oggi in organico ne ha una sessantina, hanno voluto dedicare una targa si riconoscenza consegnata da Riccardo Pancheri. Un momento particolare è stato riservato agli ospiti arrivati dalla Polonia con il sindaco e il parroco di Legionowo, la cittadina dove operano le suore Orsoline per le quali i Nu.Vol.A. nonesi, guidati da Debiasi, hanno realizzato praticamente dalla fondamenta un centro rifugio per donne in difficoltà.